Il nostro racconto fotografico è stato realizzato durante un periodo di forti limitazioni alla libertà personale di tutti gli individui.
Teniamo molto ad essere trasparenti sulle modalità con cui l’abbiamo svolto: non ci siamo mai considerati né comportati come se fossimo superiori alle restrizioni imposte, e abbiamo agito sempre in pieno accordo con quanto ci è stato giustamente imposto dalle singole Amministrazioni Comunali
Arluno – Emanuel Galimberti:
Ho informato l’Amministrazione Comunale di Arluno riguardo la mia intenzione di creare una memoria storica del periodo non appena quest’idea ha preso forma.
Ho ricevuto pieno appoggio morale e apprezzamento per il progetto, ma mi sono rimesso alle direttive del Comandante della Polizia Locale, che non ha ritenuto possibile concedermi l’autorizzazione per uscite dedicate alla realizzazione degli scatti.
In pratica, sono stato autorizzato a fotografare solo all’interno degli spostamenti consentiti dai Decreti Ministeriali.
Questa giusta limitazione si è trasformata nell’opportunità di raccontare la situazione esattamente dal punto di vista di un cittadino che la vive dall’interno: ho scattato durante le code al supermercato, mentre andavo in farmacia, o aspettando il mio turno fuori dalla banca.
Durante il lockdown ho svolto anche diverse attività di volontariato in collaborazione con la Protezione Civile, portando sempre con me la fotocamera: questo mi ha permesso di aggiungere un nuovo punto di vista al racconto, e di testimoniare quello che io e gli altri volontari abbiamo fatto.
Magenta – Mattia Milazzo e Emanuel Galimberti:
Il Comune di Magenta ha dato l’approvazione al progetto, fornendoci un’autorizzazione ufficiale firmata dal Comandante della Polizia Locale: questo documento, unito all’autocertificazione, ci ha di fatto permesso di raggiungere la città in tutta sicurezza.
Per trasparenza, abbiamo informato tutte le Forze dell’Ordine presenti sul territorio di quanto stavamo facendo, e abbiamo lavorato con un cartellino di riconoscimento per identificarci.
Questa collaborazione ci ha permesso di raccontare diversi momenti istituzionali, come la distribuzione delle mascherine porta a porta, le iniziative della Protezione Civile, la celebrazione della Santa Messa pasquale in Basilica e riprese con il drone in molte parti della città.
Il Comune di Robecco sul Naviglio ha dato l’approvazione al progetto, fornendoci un’autorizzazione ufficiale firmata dal Comandante della Polizia Locale: questo documento, unito all’autocertificazione, ci ha di fatto permesso di muovermi in tutto il comune in completa sicurezza.
Ho poi seguito in più occasioni i volontari della COC schierati su diversi fronti, dall'organizzazione e distribuzione dei pasti alle persone che lo necessitavano, alla consegna della spesa, la distribuzione delle mascherine e molto altro.
Inizialmente è nata come 'semplice' testimonianza del momento che ci siamo trovati a vivere: non mi piace perdere tempo e insieme a Sara Santagostino, sindaco di Settimo Milanese, e al COC, il Centro Operativo Comunale, abbiamo dato vita ad un piccolo progetto che, oggi, si è trasformato in qualcosa di più grande, e di bellissimo.
Durante il periodo di quarantena forzata in seguito all'emergenza epidemiologica COVID-19 che ha comportato uno sforzo notevole da parte di tutti, io ho affiancato giorno dopo giorno polizia locale, protezione civile e volontari che erano in prima linea a combattere il nemico e ad aiutare il prossimo, per raccontare passo dopo passo ciò che è stato fatto per la mia città. Mi chiamo Francesco Brunello, vivo proprio a Settimo Milanese e ho aperto il mio soggiorno fotografico a Cornaredo otto anni fa.
Sono un fotografo matrimonialista, amo la fotografia e amo osservare e riprendere tutti i punti di vista di ogni cosa. Sapevate che per ogni azione ci sono circa 200 diverse angolazioni per fotografarla? Ecco cosa siamo noi fotografi: siamo testimoni di ogni singola azione del nostro tempo e abbiamo una grande responsabilità. Noi fotografi abbiamo l'onore e l'onore di lasciare un segno tangibile del nostro passaggio: l'ho detto più volte.. io fotografo con un obiettivo: vorrei che le mie fotografie superassero la prova del tempo, aeternum. Un piccolo progetto, nato per testimoniare le azioni di una piccola cittadina dell'hinterland milanese, che oggi diventa grande e coinvolge più città, che si ri-uniscono per combattere il nemico e aiutare il prossimo: la solidarietà è contagiosa